Ci sono mestieri che lo scorrere del tempo e il mutare delle abitudini rendono più affascinanti
Uno di questi è il libraio.
Un lavoro o meglio una passione, sempre più difficile che richiede equilibrio nell’affrontare le nuove sfide digitali e l’allontanamento sempre crescente dal profumo di quelle pagine stampate.
Nel comprendere in che direzione si sta andando, oggi è ospite una libreria nel cuore del Salendo e che ho avuto la fortuna di veder crescere e consolidarsi: Viva Athena. Piero, il fondatore della libreria nel 1958, e i figli Carlo e Stefano Viva che ogni giorno, con mansioni diverse, portano avanti un’attività faticosa, difficile ma piena di soddisfazioni personali!
Cosa significa essere anima di una libreria qui, a Galatina? Quali difficoltà e quali motivi di orgoglio?
La libreria si può considerare un avamposto culturale a difesa di una tradizione nel nostro paese, Galatina, dove si trova uno dei più antichi licei del Salento. Le difficoltà nascono dalla necessità di tenere sempre acceso il fuoco della cultura, in una società che “consuma” troppo velocemente e soprattutto in una delle regioni italiane con il più basso tasso di lettori. L’orgoglio è sicuramente quello di accogliere in libreria generazioni di lettori ai quali abbiamo venduto il loro primo libro da bambini e che ora accompagnano i loro figli per iniziare un nuovo percorso culturale.
La necessità del fatturato ti consente comunque di svolgere una ricerca di “buoni libri”, che non siano necessariamente quelli dei grandi nomi dettati dall’editoria o da una moda del momento?
I grandi nomi dell’editoria e le mode del momento aiutano indubbiamente il fatturato, consentendo poi di fare scelte di nicchia per accontentare clienti più esigenti alla ricerca di nuovi autori, nuovi talenti e nuove case editrici emergenti. I buoni libri si trovano sia in autori famosi, sia in quelli sconosciuti che sta a noi, a volte anche con l’aiuto dei nostri clienti, scovare e diffondere.
Voi sfruttate i social media, con una presenza su Facebook e interazione con i lettori. Quali pensate che possano essere le strategie vincenti per il futuro?
Per il futuro l’unica strategia è rinnovarsi, aggiornarsi, anche grazie ai social media, per rimanere in contatto con colleghi e clienti, per ascoltare le loro esigenze, per ricevere e trasmettere nuovi input. E’ importante offrire sempre nuovi servizi: innovazione, ma nel rispetto dei principi che ci hanno guidati finora.
Io sono romanticamente di parte, ma è una domanda che voglio farti: come vedi il futuro dei libri cartacei di fronte alla sfida dell’e-book?
Noi vediamo il futuro del libro cartaceo molto roseo, non per sembrare in contro tendenza, ma l’oggetto libro è qualcosa di unico, ha un’anima, al di là del fatto che non ha bisogno di una batteria. I veri lettori non rinunciano al profumo della carta. L’e-book è qualcosa in più che, anzi, porta alla conoscenza dell’esistenza di libri, di cui molti cercano poi la copia cartacea. Insomma leggere un e-book è come avere tante foto di una persona cara, non è come averla accanto, manca il rapporto fisico.
Da scrittore dilettante posso dirti che sarebbe un sogno essere in vetrina di una libreria…come vi ponete di fronte ai giovani autori che hanno pubblicato qualcosa e vogliono, giustamente, vendere e diffondere la loro opera?
Massima disponibilità e porte sempre aperte per gli scrittori emergenti, di cui ovviamente apprezziamo la produzione. Spesso proponiamo ai clienti le opere di giovani scrittori sconosciuti, che soltanto in questo modo potranno avere la possibilità di diventare un giorno i “grandi nomi” del futuro. Inoltre incoraggiamo queste novità grazie agli incontri con gli autori e le presentazioni curate da noi.
Lavorando in libreria, aumenta la voglia di leggere o si arriva alla saturazione e vedi i libri solo come un lavoro?
Ti dico soltanto che sul mio comodino ci sono in media dai 10 ai 15 libri per volta… ho il rammarico di non avere abbastanza tempo per leggere tutto quello che vorrei. La voglia di leggere aumenta solo al semplice contatto con i libri, la curiosità di leggerli tutti, o quasi, è forte.
Esistono libri “giusti” per ogni persona? E, quindi, se ti accorgi che lo sarebbe un libro che detesti…lo consiglieresti lo stesso?
Una delle più grandi soddisfazioni nel mio lavoro è quella di sentirsi dire “Cosa mi consigli?”, questo è per me essere un libraio di fiducia. Perché non si fa il libraio, si è libraio! In effetti esistono libri adatti per ognuno: conoscere il cliente e consigliargli il libro che sicuramente gli piacerà è un’abilità che si affina con gli anni. Ci sono libri che indubbiamente non leggerei, ma che consiglio perché so che possono piacere. Poi ci sono libri che sconsiglio.
Infine, naturalmente, ti chiederei un consiglio. Quale libro posso portare in viaggio?
Proprio a proposito del discorso sui nuovi talenti emergenti, ti consiglierei “Grazie per aver viaggiato con noi” di Fausto Romano, un giovane attore-scrittore galatinese.
Davide Tiezzi