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Settembre è iniziato. Per molti segna l’inizio di un nuovo corso: tempo di nuove idee e nuovi progetti.
E questo spazio sempre in pieno fermento, non poteva essere da meno. Nasce così sulla scia e sul successo del fratello maggiore Travel & Swap. Viaggiare con stile barattando, la versione smart: Weekendswap!
Da cosa è nata questa declinazione? Semplicemente dall’ascolto. Ho ricevuto numerosi messaggi, spunti e fatto grandi chiacchierate con molti di voi. In tanti tanti mi avete detto… ma in Italia, nessun progetto? L’impresa non è stata semplice, ma il ghiaccio è stato rotto e la prima città che ha creduto in Weekendswap è stata Torino.
Ma cosa è stata quest’esperienza per noi? Alcuni concetti sono emersi con forza, sempre grazie all’incontro con le molte persone che ci hanno accompagnato e raccontato attraverso le loro parole questa città, delineando il nuovo volto del capoluogo piemontese. Quali sono state? Formazione, Innovazione, Condivisione e Comunicazione.
Torino è una città che dal 2006 dopo le Olimpiadi Invernali ha messo in atto un grande cambiamento di riconversione dell’economia territoriale, passando da città con una forte connotazione operaia a quella turistica. Questa è ormai una strada ben avviata che sta andando consolidandosi. Vibrante e vivace, dall’alba a notte fonda con tanta voglia di sperimentare e raccontarsi, creare eccellenze ed essere solidale. Quartieri riqualificati, sorrisi e disponibilità, molto da vedere e tanto da imparare.
San Salvario è uno degli esempi di questo cambiamento, essendo passata in pochi anni da zona non propriamente consigliata a trendy. Locali dagli arredi e dalle proposte originali animano questo quartiere, dove tra l’altro si trova l‘Hotel Piemontese, base di weekendswap. Questa struttura e il suo hotel manager Ezio, ha saputo stupirmi e sorprendermi per i numerosi dettagli e coccole di stile riservate ai propri ospiti.
Si parte dall’ingresso, dove, dopo un veloce check in, viene rilasciata una card che permette di parcheggiare gratuitamente la macchina in un parcheggio coperto a due passi dalla struttura. Nell’intimo giardino coperto c’è una piccola merenda che dà il benvenuto a tutti gli ospiti, un luogo dove ricaricarsi prima di partire per la scoperta della città. Ma le sorprese non finiscono qui. La direzione ha pensato a tutto, creando delle camere ad hoc alcune dedicate alle donne- con phon più performanti, creme per il corpo e dettagli tutti al femminile, e altre per le famiglie con spazi ampi e molti giochi che vengono messi a disposizione per bambini e ragazzi. E, se a questo punto volete cimentarvi in qualche degustazione dei prodotti territoriali, a voi la scelta tra un caffè o un gelato in uno dei posti che hanno dato lustro a questa città.
Noi abbiamo scelto la seconda opzione, e siamo andati a scoprire il mondo dei gelati Pepino, all’interno dell’omonima gelateria in piazza Carignano. L’azienda nata nel 1884, nel 1939 inventa e brevetta il famoso “Pinguino®“, primo gelato al mondo su stecco ricoperto di cioccolato (brevetto N. 58033), prodotto in 5 gusti. Edoardo Cavagnino giovane imprenditore, oggi alla guida di questa importante azienda ci porta alla scoperta di 6 gusti di uno straordinario gelato. Si rimane incantati tra la morbidezza e il gusto delle creme, ineguagliabile pistacchio e il fiordilatte al miele Thun. Cosa dire poi della nocciola e stracciamenta? Uniche. Come un perfetto spettacolo il sole tramonta sulla piazza, illuminando il fronte del Palazzo Carignano stupendo visitatori e non mentre le papille gustative ringraziano di questa indimenticabile esperienza.
Chiacchierando qui e là, si scopre che la città non ha dato i natali solo al Pinguino, al Bicerin, al Tramezzino ma anche alla produzione birraria. Per capire qualcosa in più la destinazione è Piazza dei Mestieri. Qui l’omonima fondazione partendo da una riqualificazione di una ex conceria, ha dato vita ad una scuola professionale basata non solo sulla teoria, ma anche sulla messa in pratica sul campo delle conoscenze. Nascono così i settori di produzione birraria, del cioccolato e di tipografia, volti a recuperare gli antichi mestieri della città.
Tutto questo proprio nel Borgo San Donato, dove si trova “La Piazza”, perchè qui avevano la sede i due più antichi birrifici torinesi, la Bosio & Caratsch, primo birrificio nato in Italia, e la Metzger. Essi sfruttavano il “canale Torino” per l’acqua purissima, leggera e dolce, poco soggetta agli sbalzi di temperatura come richiesto per produrre un’ottima birra. In questi spazi 500 ragazzi italiani e stranieri, attraverso un progetto di formazione non convenzionale, ma capace di guardare le vere necessità sociali, trovano spazio e saperi per costruirsi una strada migliore. Gli spazi della birreria al piano terra e del ristorante al primo piano, sono aperti al pubblico e all’interno è possibile degustare degli ottimi piatti creati dallo chef Maurizio Camilli per la parte ristorante.
Una cucina semplice e ricercata, capace di stupire e far sorridere, ma rimanendo ben ancorata ai veri sapori. Frutta e verdura di stagione valorizzate nella poca manipolazione e nella semplicità di cottura. Ma come accompagnare queste pietanze? Con una selezione delle loro birre, of course!
L’esperienza non finisce qui. In arrivo la seconda parte per raccontarvi di Miagola Caffè, Tour Migranda, il quartiere Balon, Turin Eye e della Locanda del Sorriso. C’è ancora molto da dire, da condividere e molte foto da farvi vedere.
Pensate ancora a Torino come la città grigia? Io non più, anzi non vedo l’ora di ritornare per scoprire il resto!
Share & Enjoy,
Barbara