Ci sono dei viaggi o delle esperienze, che ti lasciano qualcosa di speciale e che meritano di essere raccontati più approfonditamente.

Da qui l’idea di intervistare tre delle mie compagne di avventura su #crocieracreativa. Creative, artiste, poliedriche e vulcaniche. queste tre donne si sono rivelate essere compagne e colleghe meravigliose. Ancora una volta la rete e il soul sharing, hanno fatto la loro magia.

Da questo incontro ed esperienza è nata un’amicizia, un team sinergico che ha voglia di scambiarsi idee e confrontarsi attraverso i propri saperi.  Ho pensato bene di intervistarle. Tre creative, per tre appuntamenti, per tre città che abbiamo visitato durante gli attracchi tra un workshop e l’altro.

Iniziamo con Elena Terenzi ideatrice di MOSTRACCI. Per me lei è un po’ come Marsiglia e vi racconto perchè e chi è!

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Elena Terenzi è una donna e mamma originale e ricercata. Lei esprime il suo meglio, come la città, leggendola tra le righe. Nulla è gridato, nulla è dato in pasto ai più. Un design e una progettazione fatta di gusto e di ricerca. Cultura e conoscenza. Un meltin’pot culturale che fa di Mostracci un brand che merita la fama internazionale.

Ma scopriamola insieme nell’intervista.

Elena, come è nata la tua prima creatura e quindi MOSTRACCI?

Ho iniziato per gioco, realizzando pupazzi per i miei bambini. Ma già molto tempo fa, quando da bambina, tentavo di cucire abiti per le bambole! Ero testarda e paziente (lo sono ancora) e potevo trascorrere interi pomeriggi con ago e filo in mano cercando di mettere in fila due punti decenti che potessero chiamarsi “cucitura”. Alla fine interveniva mia madre che mi spiegava come fare così che le bambole avessero un vestito.

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Da cosa trai ispirazione?

Soprattutto dai disegni e dai racconti dei miei bambini. Ho sempre cercato di stimolare la loro fantasia leggendo libri e raccontando favole. Adesso le inventiamo insieme, poi loro disegnano i personaggi da cui spesso prendo ispirazione. Inoltre mi lascio molto guidare da ciò che un tessuto o un vecchio indumento mi suggerisce, a seconda del colore o della forma. Ad esempio la manica di un vecchio maglione è perfetta per nasconderci una creatura! Come questo il coniglio Taddeo!

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C’è una città, un piatto, una lettura… che ti rappresenta?

A dire il vero ce ne sono molti, anche perché amo viaggiare, amo mangiare e amo leggere! Ripensando alle città visitate credo che una di quelle che più mi rappresenta sia San Cristobàl de las Casas in Chiapas. Ci sono i colori, i profumi, le persone, la natura, la magia e il mistero che la rendono impareggiabile, caratteristiche che rispecchiano molto anche la mia personalità.

Un piatto… pane e pomodoro, come faceva mia nonna, con il pane fatto da lei con la farina del proprio grano, pomodori appena raccolti, olio di propria produzione e un bel sorriso che ti invitava a mangiare. Oggi cerco di ricreare la stessa atmosfera con i miei bambini, ma certe cose non ci sono più. Se chiudo gli occhi mi trovo di nuovo in quella enorme cucina di campagna e ne sento ancora i profumi…

Un libro è una scelta difficile, forse impossibile. Amo gli scrittori come Marquez, Sepulveda, Saramago, Cacucci, Terzani… però il primo libro che mi viene in mente ogni volta che qualcuno mi fa questa domanda è “se questo è un uomo” di Primo Levi.

Qual è la creazione alla quale sei più legata?

Unico. Si chiama così quel mostraccio che poi è diventato il simbolo del mio blog e delle mie creazioni. Nato da un calzino mi ha subito conquistata. Siamo diventati amici ed ho deciso che non lo avrei mai venduto. Vive sul mio letto e quando sono in giro per casa a fare faccende domestiche parliamo.

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Tra i complimenti che ricevi, quale ti è rimasto nel cuore?

Sicuramente quando  qualcuno mi dice che ha visto dei MOSTRACCI e li ha riconosciuti subito perché hanno uno stile inconfondibile. Non amo copiare, quindi se traspare originalità significa che sto andando nella giusta direzione.

Incontri, pubblicazioni, collaborazioni. Senza smettere di sognare, ti augureresti per il futuro?

Sono arrivata ad un bivio in cui bisogna scegliere se continuare a percorrere questa della creatività come strada secondaria o se prenderla come strada principale. Fortunatamente negli anni ho avuto molte soddisfazioni e adesso gli impegni non sono più gestibili nei ritagli di tempo. Per il futuro quindi mi auguro di fare la scelta giusta. Poi ci sono tanti sogni e progetti a cui sto lavorando. Sto progettando un libro un po’ particolare in collaborazione con i miei bambini. Poi ci sono mille idee da vagliare insieme alle mie nuove amiche creative che sono un gruppo fantastico!

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Come sei arrivata a far parte dello staff della prima Crociera Creativa di Editoria Europea?

Da circa due anni collaboro con la casa editrice, ho pubblicato molti miei progetti sulle varie riviste, quindi hanno avuto modo di valutare il mio lavoro e il mio impegno. Credo sia per questo che poi mi hanno proposto di partecipare a questo progetto e ne sono stata felicissima.

Quali sono i consigli che ti senti di dare a chi vuole far conoscere al grande pubblico le sue creazioni?

Primo fra tutti non copiare. Il mondo, soprattutto sul web, è pieno di creative ma ciò che spesso manca è proprio la fantasia. Si può essere brave a cucire, ricamare, dipingere, ma non tutte sono capaci di partire dal niente e creare davvero. Poi tanta pazienza nel proporsi e farsi conoscere, attraverso blog e social, non dimenticando mai di restare se stessi.

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Una creazione che vorresti imparare a realizzare dalle altre due colleghe creative, Olga Blandano e Manuela Zanotti?

Sarei curiosa di provare a realizzare un ricamo con il Silk Ribbon di Olga, mi incuriosisce molto, per non parlare del Crochet di Manuela. Per me che non ho mai tenuto in mano un uncinetto, sarebbe una nuova sfida!

Per continuare a scoprire il divertente mondo dei MOSTRACCI seguite Elena sul suo blog QUI

Ai prossimi appuntamenti per  conoscere le altre due creative: Olga Blandano e Manuela Zanotti

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Barbara